In realtà è la terra che si ribella all'uomo a causa dei molti peccati. Le forze della natura sono lasciate a se stesse da Dio, che vede l'uomo precipitare nel disordine morale. L'uomo è ribelle: uccide il suo prossimo, chi è indifeso nel grembo della madre, uccide per senso di predominio, uccide con i veleni delle nuove medicine, uccide e schiaccia chi non vuole che esista. Le calamità naturali, le alluvioni, le epidemie, il cancro, l'Haids, sono mali che non hanno avuto ancora una cura. Dio le permette perché l'uomo possa rivedersi dalla sua condizione di peccato mortale con il quale, se non si ravvede, si procura da solo la morte eterna. Il Pastore deve avvisare le sue pecore, deve ammonirle a non offendere Dio, perché Dio è grandissima misericordia e nella sua misericordia fa pagare anche in questa vita il debito della sua giustizia, ma se l'uomo si ostina si procura da sé l'eterna perdizione.