Pope Francis approved the General Regulations of the Vicariate of Rome. The document was necessary following the Apostolic Constitution

Ad un anno dalla pubblicazione della Esortazione Apostolica In Ecclesiarum Communione,Papa Francesco ha firmato il Regolamento Generale del Vicariato di Roma (Art. 7 IEC) dove il Papa ha precisato tutto quanto riguarda “la normativa circa le competenze degli Uffici, le procedure da applicare, le funzioni e le attività del personale in servizio presso il medesimo Vicariato, sotto il profilo organizzativo, disciplinare ed economico”. 

Sono numerose le norme che fanno dubitare dell’intelligenza di chi ha sottoposto questo testo al Pontefice. La figura del Cardinale Vicario viene completamente estromessa da qualunque attività decisionale. Addirittura all’articolo 2 § 3 vengono precisate le competenze del Vicegerente ma non quelle del Vicario. In sostanza Francesco elimina gli incarichi piuttosto che attribuirli a persone di sua fiducia.

Questa è un’ulteriore conferma del suo modo di agire. Inutile ricordare, a quelle menti con carenza di fosforo, con quale enfasi venne nominato Angelo De Donatis nel 2015. Sono bastati 5 anni (nella pratica anche meno) per farlo completamente fuori. Questo è Francesco, un Papa promotore del sistema usa e getta tanto in voga nella società.

Il Regolamento è una ulteriore conferma del trattamento discriminatorio nei confronti dei presbiteri che, a differenza dei laici, non riceveranno neppure la tredicesima (Art. 72). Si tratta di una struttura, creata ad hoc da soggetti che come avvocati in Italia hanno fallito e si sono rifugiati nel ministero ordinato, che agevola i laici e li mette nei ruoli apicali con stipendi da capogiro. 

Siamo certi che l’illustre professore Pasquale Passalacqua avrà sicuramente perplessità in merito. Nel 2000 Giovanni Paolo II non prevedeva discriminazioni e le prevediamo oggi nel 2024? Esattamente, qual è la strategia di questi soggetti? Fare i sindacalisti in Italia e i papisti qui dentro?

Alla luce delle parole del Papa, il quale sostiene che il Vicariato debba diventare esempio per tutte le curie, si nota una incredibile e nociva burocratizzazione dell’attività della Curia che, al contrario, dovrebbe avere una funziona molto più pastorale e non da sistema dell’Agenzia delle Entrate della Repubblica Italiana.

L’incontro previsto per il 13 gennaio 2024 del Papa con i suoi sacerdoti non si prospetta migliore di quello che ebbe Ghirlanda in Laterano. Anzi, si auspica vivamente che vi sia chi inizierà a dire al Papa che dopo 10 anni il presbiterio è molto stufo.

d.L.M

Silere non possum