“Attacchi e indifferenza, ma la Chiesa annuncia il Vangelo” “La Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo, nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l’indifferenza”. Lo ha …Altro
“Attacchi e indifferenza, ma la Chiesa annuncia il Vangelo”
“La Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo, nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l’indifferenza”. Lo ha ricordato oggi il Papa, nel messaggio natalizio “Urbi et Orbi” pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, prima di rivolgere gli auguri di Natale in 65 lingue, con la novità del kazako.
"Come Maria, la Chiesa non ha paura, perché quel Bambino è la sua forza. Ma lei non lo tiene per sé: lo offre a quanti lo cercano con cuore sincero, agli umili della terra e agli afflitti, alle vittime della violenza, a quanti bramano il bene della pace."
La Chiesa, ha spiegato Benedetto XVI, offre la speranza di Cristo in Terra Santa, per fermare violenze e vendetta, e in Iraq, dove i cristiani soffrono ingiustizie e persecuzioni, ma anche in Asia, dove è lievito di riconciliazione e pace, in Africa, dal Congo al Madagascar, in Europa e in America settentrionale, dove chiede di superare egoismo e tecnicismo e rispettare i più deboli e i non nati, e in America Latina, dove nessuna ideologia può sostituirla, perché è fattore di identità e annuncio di giustizia e fraternità.
“La Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo, nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l’indifferenza”. Lo ha ricordato oggi il Papa, nel messaggio natalizio “Urbi et Orbi” pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, prima di rivolgere gli auguri di Natale in 65 lingue, con la novità del kazako.
"Come Maria, la Chiesa non ha paura, perché quel Bambino è la sua forza. Ma lei non lo tiene per sé: lo offre a quanti lo cercano con cuore sincero, agli umili della terra e agli afflitti, alle vittime della violenza, a quanti bramano il bene della pace."
La Chiesa, ha spiegato Benedetto XVI, offre la speranza di Cristo in Terra Santa, per fermare violenze e vendetta, e in Iraq, dove i cristiani soffrono ingiustizie e persecuzioni, ma anche in Asia, dove è lievito di riconciliazione e pace, in Africa, dal Congo al Madagascar, in Europa e in America settentrionale, dove chiede di superare egoismo e tecnicismo e rispettare i più deboli e i non nati, e in America Latina, dove nessuna ideologia può sostituirla, perché è fattore di identità e annuncio di giustizia e fraternità.